Artrosi, fisioterapia per guarire

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TerapieMolto efficace anche contro una patologia molto diffusa

Quando il mal di schiena non passa il ricorso al medico diventa indispensabile. In queste situazioni è bene mettersi in mani competenti di specialisti in grado di affrontare ogni situazione con cognizione di
causa, capaci di arrivare a una diagnosi completa ed esaustiva.
Al Centro Polispecialistico San Gregorio i pazienti hanno a disposizione fisiatri e neurochirurghi tra i più conosciuti e apprezzati del territorio, grazie al cui intervento sarà possibile alleviare o eliminare ogni dolore, al termine di percorsi terapeutici che porteranno a guarigione.

Mal di schiena e artrosi
A provocare il mal di schiena nelle sue forme più persistenti è generalmente l’artrosi.
A parlare di questo argomento ai nostri lettori è il dottor Matteo Giannini a disposizione dei pazienti presso il centro San Gregorio. «L’artrosi inizia con la degenerazione del disco intervertebrale – racconta –
Costituito da un gel ricco di acqua, il disco si disidrata e degenera. Le articolari tra le due vertebre adiacenti vengono sovraccaricate e si ingrandiscono. Se si infiammano molto, compare il mal di schiena.
Il presentarsi di disturbi dipende dall’entità dei processi infiammatori dalle alterazioni meccaniche dell’escursione articolare. Tutto ciò porta alle complicanze dell’artrosi che sono la stenosi scanalare (caratterizzato da restringimento della dimensione del canale vertebrale che contiene i nervi), l’instabilità vertebrale (micromovimenti anomali tra le vertebra) all’ernia discale o alla presenza di cisti sinoviali articolari). La terapia, quindi, è orientata a combattere questi eventi. La terapia medica o chirurgica ad oggi non è in grado di guarire il processo artrosico. Il processo degenerativo a carico delle vertebre ha una storia naturale che tende alla fusione tra le stesse. Così, alla fine, viene eliminato il movimento tra una vertebra e l’altra. Il blocco dell’articolarità comporta lo spegnimento dei processi infiammatori e del dolore ad essi correlato».

Farmaci e fisioterapia per guarire
Il primo trattamento da intraprendere deve essere obbligatoriamente «conservativo». Solo in rari casi con compromissione delle strutture nervose e paralisi agli arti inferiori si interviene precocemente all’insorgenza dei sintomi. Inizialmente nella fase acuta si prescrivono antinfiammatori e miorilassanti, da proseguire per almeno 7-10 giorni.
A questi si associano il riposo con astensione assoluta da sforzi fisici anche lievi. Dopo la fase iperacuta si può intraprendere un percorso fisioterapico con ginnastica specifica con allungamenti, manipolazioni,
TENS. L’importante è essere molto regolari e costanti nel praticare gli esercizi consigliati, svolgendoli anche a casa con regolarità.
Nel percorso conservativo altre tipologie di trattamento sono state prese in considerazione con risultati variabili. Queste ultime devono sempre essere prescritte dal medico.
Nel caso in cui le terapie conservative senza bisturi non abbiano successo allora bisogna pensare all’intervento chirurgico.

Il dottor Matteo Giannini è medico Neurochirurgo specializzato nel trattamento della colonna vertebrale.
Ha oltre 20 di esperienza: si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Brescia nel 1998 e ha conseguito la specializzazione nel 2003 presso la Scuola di specializzazione di Neurochirurgia degli Spedali Civili di Brescia.

Oggi ha all’attivo più di duemila interventi di chirurgia vertebrale strumentata e non, chirurgia mini invasiva del rachide, trattamento delle fratture e lesioni midollari post-traumatiche vertebrali. Opera come libero professionista e Consulente Neurochirurgo presso ambulatori, cliniche e case di cura in tutta Italia.

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